Tutti conoscono Andrea Federico Castorina tra gli amanti della pallacanestro di Catania e provincia. Che lo si chiami Andrea o Federico, è unanimemente considerato il leader degli arbitri etnei, punto di riferimento quando si ha un dubbio tecnico, una curiosità su una decisione in partita o anche quando ci si vuole sfogare contro i fischietti. Negli ultimi anni è stato il delegato CIA per la provincia di Catania, dopo anni d’esperienza tra C2, DNC, C e C Silver. Pochi mesi fa è stato inserito d’ufficio nelle liste di serie D, per raggiungimento del limite d’età.
Fiscale, puntiglioso, preciso, aperto al dialogo, si è fatto apprezzare e, come tutti gli arbitri, ha suscitato antipatie e simpatie. Gli è stato anche dedicato un coro, dall’Armata Bianconera, non certo d’apprezzamento, ma a testimonianza anche della sua personalità. Nel bene e nel male, dunque. Come delegato, ha apportato competenza, rispetto delle regole, professionalità e organizzazione a un gruppo praticamente rifondato dal 2015 a oggi. Inoltre, e forse è il lato più visibile, ha creato compattezza tra le componenti: al di là delle competenze, si è creato un gruppo solido che va verso la stessa direzione, condividendo ben più delle riunioni, attraverso il sito, i social, le uscite, le partite dei “colleghi”.
Da oggi Castorina arbitrerà in Veneto: il lavoro lo ha portato lontano da Catania, a Bassano del Grappa, dove rimarrà certamente fino a giugno; poi chissà. Presto verrà annunciato il nuovo delegato CIA di Catania, che però perde un innamorato di questo sport, che ha dato tanto. È l’ennesima persona competente che è costretta ad emigrare. Questo dovrebbe farci riflettere tutti ben più della mera questione cestistica. In bocca al lupo, Castor!
Roberto Quartarone
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