Per prima cosa occorre tradurlo e in virtù dei suoi viaggi in Inghilterra, ciò non rappresenta un problema per la figlia del Maestro Direttore della Polisportiva di allora, Leopoldo. Convinta della bontà del nuovo gioco, la Nomi ne traduce il nome in “palla al cerchio” e la sera del 27 aprile 1907 organizza la prima partita di cui sia abbia ricordo presso la piccola palestra Sant’Agata. Talmente piccola che il match dovette essere interrotto per mancanza di spazio, come recitano le cronache dell’epoca.
L’esperimento però entusiasma il pubblico presente e Ida, che considera il nuovo sport “particolarmente adatto alle signorine” decide, da membro della Commissione Tecnica femminile della Federginnastica, di presentarlo alla settima edizione del “Concorso Federale Nazionale di Ginnastica” di Venezia nel maggio dello stesso anno. L’intuizione è determinante, perché rappresenta il primo passo verso la diffusione in tutta Italia di quello che viene presentato in un opuscolo redatto dalla Maestra come il “Basket-ball, giuoco ginnastico per giovinette”.
A essere ricordata, dopo più di 100 anni, è Ida Nomi Pesciolini, alla quale va dato il merito di aver dato vita ad uno sport solamente leggendone alcune regole e senza mai vederlo ma non è possibile non citare le dieci pioniere (si tramandano solo i cognomi) che si cimentarono, prime tra tutte e tutti, nel gioco che oggi conosciamo come pallacanestro: Bozzini, Delle Piane, le sorelle Falb, Fatini, Gabbricci, Gianfaldoni, Martini, Mini e Zalaffi. Per la cronaca, a Venezia nientemeno che il Re Vittorio Emanuele le insignì della Medaglia d’Argento!
Poco dopo la loro impresa, e prima della fondazione della Federazione Italiana Pallacanestro, grande impulso allo sviluppo del basket in Italia venne dato dal Professor Guido Graziani. Ma questa è un’altra storia che vi racconteremo!
Ufficio Stampa Fip
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